Tra i 22mslm, fino ad arrivare ai 58mslm è estremamente radicata l’attività agricola tradizionale che costituisce una delle principali entrate per l’economia del territorio.

Di seguito vengono riportate le dimensioni di ogni singolo comune del territorio ATC RE2.

COMUNE ALTITUDINE SUPERFICIE
Bagnolo in Piano 32 mslm 26,94 Kmq
Cadelbosco di Sopra 33 mslm 43,6 Kmq
Campagnola Emilia 22 mslm 24,39 Kmq
Correggio 31 mslm 77,51 Kmq
Fabbrico 26 mslm 23,63 Kmq
Guastalla 25 mslm 52,93 Kmq
Luzzara 22 mslm 36 Kmq
Novellara 24 mslm 58,11 Kmq
Reggio Nell’Emilia 58 mslm Kmq
Reggiolo 20 mslm 43 Kmq
Rio Saliceto 24 mslm 22,56 Kmq
Rolo 21 mslm 14 Kmq
Rubiera 46 mslm 25,3 Kmq
San Martino in Rio 36 mslm 22,7 Kmq

 

Le principali colture agricole della zona sono le foraggere (medicai e prati) utilizzati per la produzione del formaggio Parmiggiano Reggiano.

Queste coltivazioni sono importanti per la sussistenza della fauna selvatica, in particolare per la lepre.

Cominciano ad avere una densità elevata anche gli ungulati ed i corvidi, che raggiungono valori elevati e non più trascurabili. Essi incidono negativamente sulla produzione e arrecano danni economici all’agricoltura.

Nascono allora conflitti tra l’agricoltura e la presenza della fauna, non semplici da risolvere in quanto lo stesso ambiente eterogeneo nel quale sono inseriti i campi coltivati, agevola l’accesso della fauna verso i coltivi, aumentando così l’incidenza dei danni.

Alla luce di questo, l’ATC RE2 si è così organizzata per far fronte con la prevenzione, alle incursioni degli animali nocivi nelle aree coltivate.

L’ATC RE2 attua con successo, piani di prevenzione così da azzerare quasi del tutto i danni che i nocivi arrecano alle coltivazioni del territorio. In caso contrario, personale autorizzato dopo un attenta perizia, trova un accordo col danneggiato per il risarcimento dovuto causato dalla fauna selvatica.

L’ATC RE2 risponde personalmente dei danni arrecati dalle varie specie cacciabili alle attività agricole che ricadono nel territorio di sua competenza.

A carico delle Province, sono gli oneri per i contributi dei danni arrecati dalle specie cacciabili all’interno delle zone di protezione, nelle oasi e nelle riserve naturali regionali, nonchè nelle arree contigue ai parchi dove non è consentito l’esercizio venatorio, le specie protette in tutto il territorio provinciale, le nutrie e i piccioni di città.